L’area biologica totale nell’Unione Europea era di 13,4 milioni di ettari nel 2018, corrispondente al 7,5% del totale della superficie agricola utilizzata.Si tratta di un aumento del 34% in sei anni.
Tra gli stati membri dell’Ue, i Paesi con le maggiori quote di superficie biologica nel 2018 sono stati l’Austria (24,1% della terra utilizzata), l’Estonia (20,6%) e la Svezia (20,3 %), seguiti da Italia (15,2%), Repubblica Ceca (14,8%), Lettonia (14,5%), Finlandia (13,1%) e Slovenia (10%). Nei restanti stati membri dell’Ue, la percentuale era inferiore al 10%, con le percentuali più basse a Malta (0,4%), Romania(2,4%), Bulgaria, Irlanda e Regno Unito (ciascuno con il 2,6%). Lo rende noto Eurostat, l’ufficio statistico della Ue.
L’area di produzione agricola biologica è suddivisa in tre principali tipi di utilizzo: seminativi (principalmente cereali, radici, ortaggi freschi, foraggi verdi e colture industriali), prati permanenti (pascoli e prati), e colture permanenti (alberi da frutta e bacche, ulivi boschetti e vigneti). I seminativi biologici hanno superato i 6 milioni di ettari, che rappresentano il 45,2% della superficie agricola biologica totale dell’Ue. I pascoli e i prati (utilizzati principalmente per il pascolo del bestiame biologico) sono quasi il 44%, mentre le colture permanenti rappresentano la quota più piccola (10,8%).
Le cifre del 2018 relative al bestiame biologico in percentuale su tutto il bestiame mostrano che, rispetto a bovini, suini e ovini, in alcuni stati quote considerevolmente elevate di animali sono state allevate con metodi biologici: i bovini e gli ovini sono le specie più popolari. Vi sono oltre 4,6 milioni di bovini biologici nell’Ue su 87,4 milioni bovini segnalati nel 2018.
La forza lavoro, misurata come unità di lavoro annuale, impiegata in aziende agricole completamente biologiche è aumentata di quasi il 30% tra il 2013 e il 2016, da circa 189.000 a quasi 239.000.