Oggi bere il caffè è diventato uno stile di vita. C’è, però, un risvolto legato alle condizioni economiche e commerciali imposte ai produttori.
Il Brasile è il più grande esportatore di caffè, la materia prima che è successivamente trasformata in ciò che beviamo. Il Paese verde-oro vende ogni chilogrammo per 2,70 dollari. La Germania, a sua volta, è il più grande esportatore di caffè torrefatto al mondo e vende ogni chilogrammo per 6.21 dollari.
Per le imprese europee c’è, però, l’aiutino dell’UE, che impone sulle nostre esportazioni di caffè una tariffa del 7,5 per cento agli acquirenti, mentre nessuna addizionale (a tutela dei medio-piccoli produttori brasiliani) è applicata alle importazioni dell’Unione.
Di fatto, si tratta di un sussidio. E per questo è possibile definire tale politica economica protezionistica o neo-coloniale verso il caffè. Il risultato, comunque, è lo stesso.