Uğur Şahin e Özlem Türeci, marito e moglie, sono i co-fondatori di BioNTech, l’azienda biofarmaceutica che ha inventato il primo vaccino contro il Covid-19. Ma ai due, cittadini turchi naturalizzati tedeschi, non è bastato raggiungere questo risultato ragguardevole. E sin da subito hanno lanciato un nuovo guanto di sfida: battere i tumori.
La loro idea è iniettare nel cancro un Rna messaggero (mRna) che spinga le cellule tumorali a fare qualcosa che attiri l’attenzione del sistema immunitario: rilasciare citochine. Le cellule immunitarie localizzano quelle tumorali, ovunque esse siano (quindi vale anche quando il cancro metastatizza e arriva altrove), e possono distruggerle. In pratica, l’obiettivo consiste nel dare alle cellule, grazie all’mRna, le istruzioni per produrre proteine in grado di curare le malattie tumorali.
Biontech è passata rapidamente dalla teoria alla pratica, testando con successo sui topi un trattamento che utilizza, appunto, l’mRna per lanciare un attacco immunitario alle cellule tumorali. Dopo il successo della sperimentazione sui topi, l’azienda tedesca ha annunciato che sta ora cominciando a testare il trattamento sulle persone.
E se, anche in questo caso, gli esiti fossero positivi, si aprirebbe uno scenario fino ad ora impossibile da immaginare. Per la salute, la sanità e anche per l’economia.