Lascerà un grande vuoto, anche se i tedeschi non sembrano averlo ancora capito. Forse non lo ha compreso la stessa Cancelliera. “È solo dopo che ti rendi conto di cosa stai perdendo”, ha laconicamente ammesso Angela Merkel nella sua ultima conferenza stampa estiva.
Per un’intera generazione di tedeschi, Merkel è eterna. Un po’ come lo è la Regina per i britannici. ‘Mutti’, come affettuosamente l’hanno soprannominata i tedeschi, ha conosciuto quattro presidenti statunitensi, quattro francesi, cinque primi ministri britannici e persino due presidenti cinesi. Solo Vladimir Putin in Russia e Recep Tayyip Erdogan in Turchia sopravviveranno al suo regno.
Merkel incarna ciò a cui i tedeschi hanno sempre aspirato dalla fine della guerra: la stabilità. La sua pazienza e la sua ricerca del compromesso suscitano grande rispetto anche tra i suoi avversari. I giovani le riconoscono un talento come negoziatrice.
Il suo stile di governo, conciliante, sereno, rassicurante, ha caratterizzato i 16 anni passati alla guida della prima economia europea, la quarta al mondo. Il che ci riporta alla stabilità, che qualcuno declina con immobilismo.