C’è un paese, lontano, in cui le donne russe e quelle ucraine si incontrano, sperando di dare ai propri figli un futuro migliore. Ogni giorno a Buenos Aires sbarcano dagli aerei di Turkish Airlines una media di 20-30 russe in stato di gravidanza, pronte a partorire nel Paese sudamericano. L’utilizzo della compagnia turca consente di aggirare le sanzioni (che Ankara non ha mai comminato contro Mosca, anche se allo stesso fornisce rilevanti quantità di droni a Kiev). Il conto può variare dai 5.000 ai 30.000 dollari.
Ecco come funziona. Si entra senza visto, il neonato acquisisce automaticamente, grazie allo ‘ius soli’, la nazionalità argentina e i genitori il permesso di residenza. Se poi la famiglia si ferma per due anni consecutivi, la normativa vigente garantisce la cittadinanza a tutti. Il paese sudamericano è da lungo tempo in profonda crisi economica e politica, ma il passaporto argentino permette l’ingresso senza visto in 171 Paesi, molti dei quali risultano ora preclusi ai russi.
Fino a tre anni fa, le ricche russe volavano a Miami per partorire un figlio ‘americano’. Con l’invasione dell’Ucraina, ora sono costrette a spingersi più a Sud. I servizi consolari a Buenos Aires hanno registrato l’ingresso di 2.500 russe nel 2022. E si stima che quest’anno nasceranno almeno 10.000 bimbi russo-argentini. Meno numerose, ma comunque in aumento, anche le donne ucraine.