“Eventi negativi estremamente rari”. È con queste parole che l’Autorità statunitense dei farmaci (Food and Drug Administration) spiega la decisione di sospendere la distribuzione del vaccino Johnson&Johnson. Gli effetti collaterali pericolosi – in un caso letali – che potrebbero essere collegati a questo vaccino, sono simili a un embolo e riguardano sei pazienti donne su un totale di quasi sette milioni di statunitensi a cui questo vaccino monodose è già stato inoculato.
Una donna è deceduta, un’altra è ricoverata in ospedale. Le percentuali sono dunque minime, di qui la raccomandazione di evitare allarmismi. La decisione cautelativa della Fda si collega anche al fatto che il prodotto Johnson&Johnson appartiene alla stessa famiglia e tipologia di vaccini di AstraZeneca. Quest’ultimo non è ancora autorizzato negli Stati Uniti, ma in Europa sono stati segnalati casi sospetti di embolo che hanno portato a sospensioni della somministrazione in alcuni Paesi, oppure a limitare l’inoculazione a certe fasce di età.
Una possibile conseguenza del provvedimento Fda sarebbe di dirottare certe fasce di pazienti verso i vaccini Pfizer e Moderna che usano una tecnologia diversa. E hanno un prezzo di vendita superiore ai sieri prodotti da Johnson&Johnson e AstraZeneca...