Il 2023 ha registrato un andamento spettacolare della borsa italiana. L’anno scorso i titoli azionari sono saliti del 28 per cento, mentre l’economia reale procede a un ritmo molto blando (crescendo appena dello 0,7 per cento su base annua).
Ma che cosa ha generato un incremento così rilevante dei listini? Andiamo per gradi. La ricchezza finanziaria tende a trasferirsi dalle obbligazioni (che rappresentano titoli di credito per gli acquirenti) alle azioni quando l’inflazione cresce. L’aumento dei prezzi, e del tasso di interesse, riduce il valore delle obbligazioni e gli operatori si muovono, di conseguenza, verso le azioni, il cui prezzo si muove sulla base dei profitti e delle aspettative di profitto.
Dunque, con salari fermi e prezzi in aumento, non stupisce che i profitti delle imprese (non di tutte, evidentemente) siano in forte crescita in Italia. E con profitti record, anche i titoli volano. Questi utili spettacolari, in pratica, sono stati messi a segno dalle imprese a spese sia dei consumatori e dei lavoratori. Gli extraprofitti sono stati intascati da quel 20 per cento di italiani che possiede titoli azionari: tutti gli altri possono stare in poltrona a guardare lo spettacolo.