"Non sono le regole europee il nostro vincolo, è la logica economica e per ridurre il debito non vi sono scorciatoie". È il monito del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che trasforma in una lezione di economia la sua relazione all’Assemblea annuale di Palazzo Koch.
Intanto lo spread Btp/Bund che tocca 320 punti, con un balzo di oltre 60 punti rispetto alla chiusura di ieri, tornando ai livelli di primavera 2013, salvo poi ripiegare sotto quota 300. Il rendimento del decennale italiano supera quota 3%.
Non si allenta, quindi, la tensione sui mercati, in attesa che il presidente incaricato Carlo Cottarelli si presenti in parlamento per chiedere la fiducia. Cosa alla quale i mercati non credono come dimostra l’andamento dello spread.
Secondo Visco “non sarebbe saggio ignorare le compatibilità finanziarie perché è a tutti evidente la delicatezza e la straordinarietà del momento che stiamo vivendo”. Il governatore, poi, sforna una pillola di saggezza: il rispetto degli equilibri finanziari serve “non per rigidità a livello europeo o minacce speculative, ma perché le nostre azioni forniscono i segnali che orientano l'allocazione delle risorse a livello nazionale e globale”.
Visco ritiene che “se le tensioni degli ultimi giorni si riassorbiranno, anche il costo del debito si ridurrà seppur leggermente”. E ha, poi, avvertito che "in una fase espansiva e con una politica monetaria ancora molto accomodante non é utile aumentare il disavanzo".
“Il destino dell'Italia è quello dell'Europa, il cui sviluppo determina il nostro e allo stesso tempo ne dipende”, è la chiara analisi del governatore. Che prova a rimettere la palla al centro, ricordando a tutti l’importanza di alcune decisioni che dovranno essere prese a breve dall’Ue in merito a “governance dell'Unione, bilancio pluriennale, revisione della regolamentazione finanziaria”. Appuntamenti decisivi per il futuro dell’Ue.