La maggioranza però trema. A un certo punto circola anche la voce che i renziani sarebbero pronto ad aprire una crisi, ipotesi poi smentita. Tutto è cambiato in poche ore, dopo che nel primo pomeriggio di sabato il premier Conte da Bruxelles aveva rassicurato tutti dicendo “il salvataggio non serve”.
Poco prima Bankitalia aveva convocato il cda e deciso di commissariare l’istituto di credito pugliese, nominando Enrico Ajello e Antonio Blandini commissari straordinari e Livia Casale, Francesco Fioretto e Andrea Grosso componenti del comitato di sorveglianza.
Ma l’accelerazione porta anche una crisi nel governo, con Italia Viva che si chiama fuori e parla di “rottura nel merito e nel metodo”. Dichiara Luigi Marattin, vicepresidente deputati di Iv: “La convocazione improvvisa di un Consiglio dei ministri sulle banche, senza alcuna condivisione e dopo aver espressamente escluso ogni forzatura o accelerazione su questa delicata materia, segna un gravissimo punto di rottura nel metodo e nel merito”.
“Stupisce che chi per anni ci ha attaccato demagogicamente su provvedimenti finalizzati a sostenere i risparmiatori – continua Marattin - si renda oggi responsabile di un’operazione incredibile, finalizzata più a salvaguardare le responsabilità di chi doveva gestire e/o vigilare e non l’ha fatto”.