In Italia, la banca che ad oggi appare più esposta al debito russo (per la maggior parte emesso da imprese multinazionali) è Unicredit.
Unicredit ha un’esposizione netta di 1,9 miliardi di euro e potrebbe registrare perdite fino a 7,5 miliardi di euro in caso di abbandono di tutte le operazioni in Russia; anche in questo scenario, le perdite non sarebbero comunque considerate gravi, dato che il CET1 ratio (un indicatore che indica il patrimonio di una banca con quello dei rischi ponderati, ovvero i prestiti) rimarrebbe comunque sopra il target del 12,5-13%.
In ogni caso, secondo Unicredit, tale scenario è da considerarsi estremo, perché la maggior parte dei suoi crediti sono verso conglomerati energetici non toccati dalle sanzioni.