L’inflazione media nell’area Ocse ha continuato la sua corsa anche a settembre, raggiungendo il 4,6% su base annua, dal 4,3% di agosto e a fronte dell’1,3% del settembre 2020. Lo ha reso noto l’Ocse sulla base di dati standardizzati e relativi ai 38 Paesi industrializzati che compongono l’area.
Nell’Eurozona il livello dei prezzi al consumo ha segnato un marcato aumento, passando al 3,4% dal 3% di agosto e dal -0,3% del settembre 2020, ma è rimasta al di sotto della media Ocse e in particolare rispetto agli Stati Uniti, dove l’inflazione annuale è salita al 5,4% dal 5,3%.
Nell’insieme, su base annua, i prezzi dell’energia sono aumentati del 18,9% nell’area Ocse, quasi un punto percentuale in più rispetto ad agosto e al tasso più elevato dal settembre 2008. In netta accelerazione anche la dinamica dei prezzi alimentari, con un’inflazione al 4,5% dal 3,5% di agosto. Escludendo energia e alimenti, l’inflazione dell’Ocse è salita al 3,2% a settembre, il livello più alto dall’aprile 2002, dopo tre mesi di stabilità al 3,1%.