Dopo aver chiuso nei giorni scorsi il peggiore semestre finanziario dagli anni ‘70, i mercati restano in fibrillazione. Tutte in rosso le Borse europee a causa delle preoccupazioni per la crescita economica (che langue) e l’inflazione. Giù l’euro . In ‘rosso’ anche Wall Street.
Non sono bastati a sostenere i listini neanche le ipotesi sulla volontà degli Stati Uniti di ridurre le tariffe all’import su alcuni beni cinesi in modo da contenere l’inflazione ma prevale, sui mercati, l’incertezza per la situazione macroeconomica, la fiammata dell’inflazione e la probabile recessione indotta anche dalle misure restrittive delle banche centrali.
L’euro, come detto, scivola ai minimi da 20 anni nei confronti del dollaro. Dopo aver tenuto quota 1,04 in apertura dei mercati continentali, la divisa unica è progressivamente scesa fino a sfondare al ribasso la soglia di 1,03 dollari, minimo segnato dai giorni di Natale del 2002.
I segnali di rallentamento dell’economia europea potrebbero a questo punto indurre la Bce a una politica meno aggressiva sui tassi, secondo quanto riporta Bloomberg.