A fronte di un’inflazione sensibilmente più alta di quanto contemplato nell’ultima riunione dello scorso febbraio (con una previsione per il 2022 di un +5,1% dal precedente 3,2%), il Consiglio direttivo Bce ha aperto a una fine anticipata - forse già nel terzo trimestre - degli acquisti netti del Quantative easing, mentre la precedente guidance prevedeva acquisti rafforzati per tutto il secondo e terzo trimestre.
Il Consiglio - ha spiegato Lagarde - prende atto che lo strumento degli acquisti ha esaurito la sua missione in uno scenario di surriscaldamento dei prezzi, ma mantiene la massima flessibilità qualora il trend dell’inflazione dovesse far segnare delle correzioni di percorso.
Nello specifico se l’outlook dei prezzi continuerà nella corsa attuale, allora i governatori potrebbero mettere fine agli acquisti già nel terzo trimestre. Se invece i prezzi dovessero rallentare sensibilmente il passo, allora il consiglio potrebbe decidere di prolungare di qualche mese la vita del programma.
La riunione ha portato anche un altro importante elemento di novità per quanto riguarda il costo del denaro. Se fino al mese scorso la Bce sosteneva che il Qe sarebbe terminato poco prima del primo rialzo dei tassi di interesse ora invece la Bce dice che il primo rialzo dei tassi avverrà “qualche tempo dopo” la fine del Qe, e sarà graduale.
Al momento, la Banca centrale europea lascia i tassi di interesse fermi: quello principale resta a zero, sui depositi a -0,50% e sui prestiti marginali a 0,25%.