L’inflazione annuale nello Zimbabwe è salita quasi al 300% nel mese di agosto. È quanto reso noto dal Fondo monetario internazionale, che nel suo ultimo bollettino rileva come la valuta del paese si sia fortemente deprezzata, passando da un dollaro zimbabwiano su un dollaro statunitense a 16,5 dollari dello Zimbabwe su un dollaro Usa.
Secondo l’Fmi, la crescita del Pil nel 2019 dovrebbe essere “molto negativa”. Inoltre, “le condizioni sociali si sono deteriorate rapidamente, con oltre la metà della popolazione (ovvero 8,5 milioni di persone) che soffre di insicurezza alimentare”.
Il paese è inoltre alle prese con gravi carenze di carburante ed elettricità, mettendo ancora più in evidenza il fallimento del presidente Emmerson Mnangagwa (subentrato nel 2017 a Robert Mugabe che è restato alla guida dello Zimbabwe per 37 anni) che aveva promesso di rilanciare l’economia.