Un'altra tegola si abbatte sul più grande istituto di credito tedesco, Deutsche Bank.
Insieme ad altre due banche, ANZ e Citigroup, avrebbe costituito un cartello in Australia: il sospetto è di essersi messe d’accordo sulla vendita di 1,9 miliardi di dollari in azioni ANZ nel 2015. Le tre banche hanno dichiarato che si difenderanno dalle accuse, che tuttavia potrebbero avere conseguenze penali per il management. La notizia è stata diffusa dall’Australian Competition and Consumer Commission, che sospetta una collaborazione mirata all’aumento dei profitti tra i tre intermediari finanziari.
L’agenzia S&P ha tagliato il rating della banca a BBB+ (il terz’ultimo livello), in quanto “la strategia di Deutsche B. prevede una ristrutturazione del modello di business più profonda di quanto ci aspettassimo”.
Quello di risollevare le sorti della banca sta diventando un compito sempre più difficile per il nuovo ad Christian Sewing, che ha sostituito John Cryan in aprile con l'incarico di rifocalizzare Deutsche sul mercato interno europeo, mettendo in secondo piano il mercato statunitense.
Le azioni dell’istituto tedesco sono crollate al minimo storico il 31 maggio, dopo l’inserimento di Deutsche in un elenco di banche problematiche operanti negli Usa. Per uscirne occorre un modello più efficiente.