I depositi dei clienti della Silicon Valley Bank saranno tutti garantiti, così come quelli della Signature Bank, seconda banca statunitense che ha fatto crack nel giro di poche ore dal fallimento della 21esima banca statunitense per depositi.
Sono i provvedimenti straordinari presi dal governo statunitense, per evitare che il fallimento di questi due istituti provochi un effetto di contagio. Lo hanno annunciato con un comunicato congiunto la segretaria al Tesoro Yellen, il capo della Federal Reserve Powell e il presidente della Federal Deposit Insurance Corporation.
Quest’ultima normalmente garantisce i depositi fino a 250.000 dollari, ma il 95% dei conti della Svb contengono somme superiori. I clienti sono aziende e start up del settore digitale, che senza accesso ai loro soldi rischiano il tracollo.
Intanto – in un’intervista alla Cbs – il segretario al Tesoro statunitense Janet Yellen ha tuttavia spiegato che “il sistema bancario americano è davvero sicuro e ben capitalizzato. È resistente”. Ma, se sul mercato gli analisti sono convinti che difficilmente ci sarà un effetto domino paragonabile a quello che Lehman Brothers causò nel 2008 (questa è una banca molto più piccola e oggi l’intero sistema creditizio è molto più solido e capitalizzato di allora), i timori di contagio ci sono. Molto dipenderà da come si comporteranno
Sebbene la causa principale che ha portato al fallimento della Svb sia l’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve per combattere l’inflazione, dal momento che molte delle sue attività, come obbligazioni o titoli garantiti, hanno perso valore di mercato (dunque una conseguenza decisamente pratica), un eventuale effetto domino potrebbe essere innescato da un effetto psicologico: i ritiri simultanei e massici dei depositi da parte dei clienti. Ovvero, l’incubo numero uno di tutte le banche.