Trump non ha fallito il compito più importante del primo mandato. Ovvero la nomina del nuovo Governatore della Banca Centrale (Federal Reserve), Jerome Powell in sostituzione di Janet Yellen.
Il Presidente degli Stati Uniti, che è un costruttore ma anche un esperto di finanza, ha capito che se avesse nominato un fautore del rialzo dei tassi di interesse avrebbe dovuto dire addio alla Casa Bianca. La crescita economica sarebbe, infatti, rallentata e la disoccupazione aumentata.
Si capisce, allora, quanto peseranno le scelte prese dalla Federal Reserve sull’eventuale secondo mandato di Trump. Se fosse stato per lui avrebbe pure confermato Yellen, ma evidentemente ha temuto la possibile reazione politica che tale scelta avrebbe portato con sé.
Ma è uscito qui il coniglio dal cilindro trumpiano. Nominando Powell, un keynesiano moderato, il Presidente degli USA ottiene una "Yellen senza Yellen". Non per caso, Powell non si è mai dissociato dalle posizioni assunte dal Governatore uscente.
La voce di quoted
Trump ha capito che la politica monetaria espansiva (quindi bassi tassi di interesse) avrebbe giovato di più al “sentiment” dei suoi elettori. Politiche monetarie restrittive, invece, avrebbero inevitabilmente portato al rialzo dei tassi con gli evidenti effetti depressivi sull'economia reale. E lui, che è per definizione neoclassico, si è dovuto suo malgrado riscoprire un pò keynesiano. In fondo, però, non è che avesse chissà quanti margini di scelta visto che la Fed è considerato un “feudo” più che altro dei Democratici, che siedono in maggioranza nel Board.