Sta per arrivare una stangata su una importante banca italiana. Unicredit rischia di dover versare poco più di 800 milioni di euro alle autorità Usa per chiudere la vicenda in merito ai presunti servizi offerti ai clienti in Iran che avrebbero violato le strette normative Usa anti-riciclaggio.
Al centro della disputa c'è la controllata tedesca, Hypovereinsbank, citata nel marzo 2011 alla corte newyorkese per aver intrapreso affari con società iraniane che ricadevano sotto le sanzioni americane.
L’anticipazione è fornita da Bloomberg. Secondo l’agenzia americana, un’intesa di queste proporzioni (che dovrebbe essere conclusa nelle prossime settimane) sarebbe una delle ammende più salate registrate in merito alla violazione delle leggi americane. Soltanto ad altri quattro istituti di credito sono stati comminati importi più alti: SocGen, Commerzbank, Hsbc e Bnp Paribas.
Intanto, tra il 2012 e il 2018, le banche europee hanno pagato circa 16 miliardi di dollari di sanzioni legate al tema dell'antiriciclaggio, della violazione delle sanzioni e per mancati controlli, si legge in un report di Moody’s. E in 3 casi su 4 sono stati aperti dagli Stati Uniti.
Un’altra indiscrezione, riportata dal Financial Times, riguarda Unicredit: l'istituto di credito italiano starebbe preparando un'offerta per il controllo di Commerzbank viste le difficoltà che sembrano emergere dal piano di fusione con la prima banca tedesca (Deutsche Bank).