Sebbene in aprile la crescita dei nuovi posti di lavoro nel settore privato sia andata oltre le attese, l’inflazione statunitense continua ad attestarsi al di sotto dell’obiettivo del 2% fissato dal mandato della Federal reserve. “Pensiamo che l’orientamento della politica sia appropriato”, ha ribadito più volte in conferenza stampa il governatore Jerome Powell.
Come da attese, i tassi d’interesse sono stati quindi confermati nell’intervallo tra il 2,25% e il 2,50%. E in questa forchetta dovrebbero rimanere fino alla fine dell’anno secondo la maggior parte dei membri della Fed.
Una prospettiva che sembra però non piacere a Donald Trump, che ha espresso ieri via Twitter la sua idea. «Abbiamo il potenziale per salire come un razzo se facessimo un qualche abbassamento dei tassi, tipo di un punto, e un po’ di quantitative easing», è il ragionamento postato dal presidente degli Stati Uniti.