Il fondatore della Tesla, Elon Musk, ha venduto altre 934.091 azioni dell’azienda a un prezzo unitario di circa 1030 dollari per un totale di 963 milioni di dollari.
Contestualmente Musk ha esercitato i diritti previsti dal suo programma di stock option (che risale al 2012) acquistando 2,17 milioni di azioni Tesla al prezzo di 6,24 euro ad azione. I proventi derivanti dalla vendita del nuovo pacchetto di azioni saranno utilizzati per pagare le tasse sul profitto ottenuto esercitando le stock options.
Sin qui Musk ha acquistato circa 13 milioni di azioni Tesla esercitando i diritti sulle stock option e ha venduto 5,6 milioni di azioni sui valori massimi per pagare le tasse sui profitti realizzati.
Agli inizi di novembre Musk aveva chiesto ai suoi followers su Twitter se gli consigliavano di vendere azioni per pagare le tasse sui capital gains e la risposta era stata affermativa.
Da allora Musk ha venduto oltre 10 milioni di azioni e il valore del titolo è diminuito nel frattempo del 17% a poco più di 1000 dollari. Nel premercato, anche sulla notizia della nuova vendita di titoli da parte di Musk, Tesla viene quotata a circa 990 dollari.
Un iperattivismo, quello di Musk, a tutto campo. Mille ne fa, mille ne pensa. Il vulcanico e sorprendente Ceo di Tesla, è noto per le sue bizzarrie, e anche per le sue esternazioni sui social. Il suo preferito è Twitter, dove comunica con i suoi 65,8 milioni di follower.
L’ultima uscita è di poche ore fa: “Sto pensando di lasciare i miei incarichi e di diventare un influencer a tempo pieno. Che ne pensate?”.
La voce di quoted
Cosa sono le stock option?
Sono strumenti di incentivazione che vengono solitamente concessi al top management e ai membri del consiglio di amministrazione di un’azienda oppure a dipendenti.
Tali piani assegnano al dipendente la facoltà di acquistare (o di assegnare), nel caso si utilizzino azioni emesse in precedenza, o di sottoscrivere, nel caso si utilizzino azioni di nuova emissione, titoli rappresentativi del capitale di rischio della società.
Le opzioni concesse al dipendente sono tecnicamente assimilabili alle opzioni call di tipo americano, poiché concedono il diritto di acquisire i titoli entro un dato intervallo di tempo (scadenza opzione) e a un dato prezzo (strike price).
Il dipendente che riceve l’offerta di opzioni, generalmente a un prezzo di esercizio pari o inferiore a quello di mercato, ha l’opportunità di realizzare una plusvalenza se in un momento successivo a quello di assegnazione delle opzioni il prezzo del titolo supera quello di esercizio. In caso contrario le opzioni perdono di ogni valore.
I piani di stock option prevedono, solitamente, tempi diversi durante i quali il dipendente può decidere di esercitare il proprio diritto di opzione ed acquistare le azioni offerte ad un prezzo predeterminato.