Il nuovo governatore ad interim della Banca centrale afgana, Haji Mohammad Idris, è l’uomo giusto per “organizzare le istituzioni governative, gestire le questioni bancarie e affrontare i problemi della persone”.
Così il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha presentato il sostituto di Ajmal Ahmaty, fuggito da Kabul in aereo dopo la caduta della capitale, che dovrà far ripartire un’economia paralizzata dalla guerra. Le banche sono chiuse e gli sportelli automatici sono ormai a corto di contanti. Al contempo, i prezzi delle materie prime essenziali sono volati alle stelle.
Originario della provincia settentrionale di Jawzjan, il nuovo numero uno della Banca centrale, è stato a capo della sezione finanziaria del movimento e, pur non avendo un’esperienza formale nel settore né un’istruzione superiore, gode di molto rispetto per le sue competenze in materia economica.
Appare invece meno incerto il fatto che i talebani operano da 20 anni trattando denaro illegale. In tal contesto, la loro attività di politica monetaria ha incluso la riscossione di tasse illegali da imprenditori e agricoltori per finanziare la lotta del movimento.