Il governo del Regno Unito ha chiuso gli occhi di fronte al flusso di denaro "sporco" proveniente dalla Russia. Sapeva ma non ha fatto nulla.
I punti centrali della grave accusa sono due. Così facendo è stata messa a rischio la sicurezza nazionale. E a sostenerlo non è un’inchiesta giornalistica, ma un rapporto del parlamento britannico.
Londra sarebbe stata usata – secondo il documento - per nascondere i proventi della corruzione di Vladimir Putin e dei suoi alleati. Per il Regno Unito si sarebbe trattato di un business come un altro, nonostante i rapporti tra i due paesi fossero già molto tesi a causa dell’avvelenamento dell'ex spia russa Sergei Skripal e di sua figlia.
Il rapporto spiega che il 16 marzo - due giorni dopo l’annuncio del governo di voler espellere 23 diplomatici russi dal Regno Unito - la Russia ha acquistato 4 miliardi di dollari in eurobond, quasi la metà dei quali attraverso investitori britannici. Così come, proprio negli stessi giorni, il gigante del gas russo Gazprom è stato in grado di operare sul mercato finanziario londinese.
In tal modo, secondo i parlamentari britannici, gli sforzi del Regno Unito per affrontare le misure offensive in politica estera da parte del presidente russo sono stati indeboliti.
E se non tutto il denaro parcheggiato a Londra provenisse da soggetti vicini a Putin? In questo caso i capitali non sarebbero serviti soltanto per finanziare la politica estera russa, ma sarebbero ridotti al rango di “business as usual”, come i parlamentari del Regno Unito hanno gelidamente bollato i rapporti finanziari tra i due paesi.