La Premier League è la regina del calciomercato europeo: la finestra di gennaio si è chiusa con una spesa dei club inglesi pari a 922 milioni di euro, quasi il doppio rispetto al record del gennaio 2018. Dai dati Deloitte, emerge che il solo Chelsea (con la nuova proprietà del magnate statunitense Todd Boehly) ne ha spesi complessivamente 327, più di tutti i club di Bundesliga, Liga, Serie A e Ligue 1 messi insieme. In termini relativi, i club inglesi da soli hanno speso il 79% del totale investito nei cinque principali campionati europei.
Oltre a Enzo Fernandez e al prestito di Joao Felix, il Chelsea ha preso il bomber ucraino Mikhajlo Mudryk, il centrocampista inglese Noni Madueke, l’attaccante ivoriano Datre Fofana, il centrocampista brasiliano Andrey Santos e il difensore franco-congolese Benoit Badiashile. Insieme agli acquisti arrivati in estate, l’esborso del club londinese per questa stagione è arrivato a 611 mln, più dell’intera Liga (558) e della Bundesliga (555). La Serie A, invece, da inizio campionato, compreso il mercato estivo, ha speso 800 mln.
Non c’è soltanto il Chelsea. Molti altri club della Premier – tra i quali Tottenham, Liverpool e il ‘saudita’ Newcastle - hanno messo mano al portafogli per il rafforzamento di gennaio spendendo ciascuno circa 50 mln.
Numero abnormi che hanno attirato le ire altrui. L’attacco più duro è arrivato dalla Spagna. Le parole di Javier Tebas, presidente della Liga, sono chiare: “Si legge della forza della Premier ma non è così, è un campionato che si basa sulle perdite milionarie dei club ai quali non bastano i ricavi ordinari. La maggior parte di loro sono club economicamente dopati”. Si inietta denaro in aziende che non generano ricavi rilevanti ma che possono spendere molto: più dopate di così.