La comunicazione online può essere influenzata per orientare l’opinione pubblica su un determinato tema? Un recente studio esamina la diffusione di informazioni nei social media durante due eventi-chiave come il referendum sulla Brexit nel Regno Unito e le elezioni presidenziali americane del 2016, cercando di capire in che modo i bot (algoritmi informatici utilizzati per produrre contenuti automatizzati) hanno interagito con gli utenti reali influenzando la loro opinione sul tema.
Sia nel caso della Brexit che nel caso delle presidenziali Usa si tratta di argomenti che imponevano una scelta netta: nel primo caso restare in Europa o uscirne; nel secondo votare per Donald Trump o per Hillary Clinton. Dall’analisi empirica, utilizzando le proprietà di Twitter e gli strumenti standard per studiare le serie temporali, risulta che il grado di interazione tra diversi tipi di utenti è variabile e che i social media creano “camere eco” dove si cercano conferme delle proprie convinzioni.
I bot hanno avuto un notevole impatto sull’attività di tweeting umano, con gradi di influenza variabili, riuscendo ad orientare l’opinione pubblica su Twitter? In base all’analisi dei flussi si evince che l’effetto dei robot è stato marginale ma in ogni caso abbastanza significativo da influenzare i risultati elettorali, visti i margini stretti nelle vittorie della Brexit e di Donald Trump.
In conclusione, i social media possono effettivamente influenzare l’opinione pubblica in modi nuovi: per questo l’uso dei bot solleva una serie di domande sui meccanismi per prevenire situazioni di abuso e propagazione di fake news e manipolazioni. Resta aperto il nodo “regolamentazione”: come fare per dare al pubblico la possibilità di formarsi la propria opinione e prendere una decisione informata e non influenzata dai bot?
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