La Cina è ora uno dei maggiori produttori di tecnologie innovative, e ha superato il Giappone, diventando così il secondo paese al mondo nella classifica delle richieste di brevetti internazionali. Lo afferma un’analisi del World Intellectual Property Organization (Wipo).
È proprio la rapida crescita della Cina nella proprietà intellettuale e la conseguente accusa di Trump di rubare l’innovazione statunitense ad aver indotto il governo Usa ad approvare il 22 marzo i dazi punitivi contro la seconda economia globale.
Per il direttore generale della Wipo, Francis Gurry, è una tesi difficile da sostenere: “Ciò che sappiamo è che la Cina è arrivata come un importante concorrente tecnologico e che ai tassi attuali supererà gli Stati Uniti nella classifica dei brevetti internazionali entro tre anni”.
Il paese sembra essersi definitivamente trasformato da consumatore a produttore di tecnologia, ponendolo al centro di una corsa all’innovazione globale. Le domande di brevetto cinesi presso il Wipo hanno registrato una crescita annuale a due cifre in ogni anno dal 2003.
Ciò significa che la rincorsa della Cina non è cominciata ieri, parte da lontano. Per questo fermarla è più difficile.