Ford ha intenzione di completare entro il mese di agosto il programma di ridimensionamento della forza lavoro. In una lettera inviata a tutti i dipendenti, l'amministratore delegato Jim Hackett ha fornito i dettagli sulle conseguenze del piano avviato lo scorso autunno per rilanciare le attività e migliorare la redditività del colosso Usa fondato nel 1903 da Henry Ford: nel complesso saranno 7 mila i colletti bianchi in esubero, il 10% dell'intero organico non legato alla produzione a livello globale.
Il riassetto - si legge nella lettera - riguarda anche 2.400 dipendenti nordamericani. Negli Stati Uniti, dove già in 1.500 sono usciti dall'azienda grazie a programmi di incentivazione, saranno 800 gli impiegati amministrativi destinati a essere colpiti dai tagli.
Il piano interessa anche il Sud America, ma è l’Europa l'area maggiormente colpita dalla ristrutturazione: il processo di ridimensionamento è stato avviato a novembre e negli ultimi mesi ha annunciato una serie di misure, tra cui la chiusura dell’impianto francese di Blanquefort, il taglio di 5 mila posti in Germania, di altre centinaia nel Regno Unito e il blocco di tre fabbriche in Russia.
Il ridimensionamento della forza lavoro consentirà di generare risparmi per circa 600 milioni di dollari l'anno nel quadro del più ampio programma pluriennale di ristrutturazione da 11 miliardi di dollari.