Nonostante un debito colossale stimato in 12,49 miliardi di euro, il colosso automobilistico indiano Tata Motors smentisce di voler cedere il gruppo britannico Jaguar-Land Rover per far fronte ai problemi finanziari. La divisione Jaguar-Land Rover ha chiuso il primo trimestre con un utile di 135 milioni, il primo dopo quattro trimestri in rosso, ma con ricavi in calo del 5,6% a 8,6 mld.
Al contrario, il gruppo punta sul proprio polo del lusso in vista di una "inversione di tendenza del mercato cinese nei prossimi mesi". Proprio il rallentamento del più grande mercato automobilistico mondiale ha generato dubbi sulla capacità di Tata di tenere in portafoglio il suo gioiello, rilevato nel 2008 da una Ford in difficoltà per 2,05 mld.
Così, dopo essere stata per anni la gallina dalle uova d'oro di Tata, Jaguar Land-Rover sta subendo i contraccolpi della Brexit e la necessità dell'industria automobilistica europea di convertirsi a fonti alternative al petrolio.
Tra i possibili acquirenti di Jaguar-Land Rover, ci sarebbe il colosso francese Psa (Peugeot-Citroën), che, con l'acquisto della divisione europea di General Motors ha rilevato la tedesca Opel e l'inglese Vauxhall.