L’amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles non solo conferma il raggiungimento degli obiettivi 2017 e 2018, ma prospetta uno scenario ancora più positivo per il gruppo.
Marchionne ipotizza un possibile raddoppio degli utili entro 5 anni spinti dall’incremento delle vendite del marchio Jeep.
Un altro impulso dovrebbe giungere dal taglio delle tasse da 1.500 miliardi di dollari introdotto dall’amministrazione Trump: potrebbe tradursi in utili per 1 miliardo di dollari l’anno.
Forte di questi numeri, il gruppo è pronto ad affrontare le nuove sfide dell’industria automobilistica, anche senza partner. Dopo i tentativi di nozze con General Motors, infatti, non si vedono alternative all’orizzonte.
Intanto, con Marchionne alla guida, il valore di Fiat è salito a 29,5 miliardi di euro dopo il rimbalzo del 28 per cento nelle prime due settimane del 2018. Ma dopo quasi 14 anni, l’ad è arrivato alla fine del suo mandato. Nel 2019 il gruppo avrà un successore.
Tuttavia, il quadro non è tutto a tinte rosa. Primo, l’incertezza sul futuro delle immatricolazioni: le vendite al dettaglio sono in rallentamento, i giovani sembrano meno interessati a possedere un’auto. Secondo, i tre aumenti dei tassi di interesse che la Federal Reserve dovrebbe adottare nel 2018 potrebbero deprimere ulteriormente le vendite.