Treni a lunga percorrenza senza macchinista entro il 2023. L’annuncio è della società ferroviaria francese Sncf, data per azienda in profonda crisi fino a poche settimane da numerosi analisti. Il progetto, finanziato dalla stessa società insieme allo stato francese e ad alcuni partner, non rappresenta un’innovazione assoluta per la Francia visto che alcune città, tra le quali Parigi, dispongono già da tempo di treni metropolitani senza conducente, ma le percorrenze a lungo raggio pongono nuove sfide.
La prima fase dello sviluppo, che prevede un investimento da 57 milioni di euro, sarà gestita da due consorzi e avranno obiettivi diversi. Un prototipo di treno merci senza conducente sarà realizzato da Alstom, Altran, Hitachi-Ansaldo e Apsys (Airbus) e un altro per passeggeri sarà sviluppato in collaborazione con Bombardier, Bosch, Spirops e Thales.
L’innovazione dovrebbe tradursi in maggiore capacità (più posti), migliore efficienza nella circolazione dei treni e più puntualità. "Il sistema ferroviario diventerà più fluido", ha spiegato il presidente dell'azienda, Guillaume Pepy. Il tutto usando meno energia.
La società possiede 17 mila treni, trasporta 4 milioni di passeggeri ogni giorno, conta 147 mila dipendenti e ha una perdita annua pari a 3 miliardi. All'inizio di quest'anno, il ministro dell'Economia, Bruno le Maire, aveva dichiarato: "Per 30 anni abbiamo evitato di attuare la necessaria trasformazione di Sncf e per 30 anni abbiamo visto il servizio deteriorarsi. Non possiamo andare avanti così. Sta andando contro un muro."
Ogni anno dal bilancio pubblico 14 mld di euro finiscono nella casse di Sncf. E ora il tentativo di rilancio con i treni senza macchinista, sebbene Australia, Cina e Giappone siano già avanti con le sperimentazioni.