Il Tesoro degli Stati Uniti ha rimosso la Cina dall’elenco dei Paesi che manipolano la moneta, a pochi giorni dall’attesa firma dell’accordo preliminare sul commercio, che dovrebbe porre fine alla guerra dei dazi.
La decisione è contenuta nel rapporto semestrale sulle valute, a lungo rimandato, ribaltando una decisione presa dal segretario del Tesoro Steven Mnuchin lo scorso agosto quando aveva accusato la Cina di aver svalutato lo yuan per creare un vantaggio commerciale sleale.
Pechino ha preso “impegni vincolanti per evitare una svalutazione competitiva” e ha concordato di pubblicare dati legati ai tassi di cambio e ai saldi con l’estero, termini inclusi nella fase uno dell’accordo commerciale, si legge nel rapporto del Tesoro.