"La legge sull'estradizione è morta". Lo ha dichiarato la chief executive di Hong Kong Carrie Lam.
Il movimento di protesta ha così vinto una battaglia, ma non ancora la guerra contro un progetto di legge presentato a Pechino che vorrebbe imporre l'estradizione forzata dei sospetti criminali verso la Cina continentale dove verrebbero svolti i processi.
Lam ha riconosciuto che i tentativi del suo governo di far passare la legge si sono rivelati "un fallimento totale". Queste parole non hanno tuttavia ottenuto l'effetto sperato e i contestatori si sono detti pronti a continuare le manifestazioni di piazza.