Schiacciante affermazione dei candidati pro-democrazia alle elezioni distrettuali svoltesi il 24 novembre a Hong Kong: hanno conquistato 340 seggi su 452, riuscendo così a controllare 17 consigli distrettuali su 18.
Le elezioni sono state viste come un referendum sulla governatrice filocinese Carrie Lam e sul movimento pro-democrazia, a oltre cinque mesi dall’avvio delle proteste anti-governative che hanno sconvolto l’ex colonia britannica.
E che qualcosa di diverso sarebbe accaduto in queste elezioni lo si era capito fin dal mattino con fiumi di persone in coda per poter votare. A seggi chiusi hanno votato 2,94 milioni di elettori, con un’affluenza record del 71,2% lontanissima dal 47% del 2015 e anche dal 58% del 2016 per le più importanti elezioni del parlamento locale.
Intanto le decine di manifestanti, che sono ancora arroccati da domenica scorsa nel Politecnico di Hong Kong, hanno accusato la polizia di ostacolare il legittimo esercizio del diritto di voto.