Quando Elisabetta II è ascesa al trono, nel 1952, l’impero britannico aveva già preso la via della decadenza con l’indipendenza dell’India, nel 1947. Ma, nel momento della sua scomparsa, 70 anni dopo, Elisabetta II era ancora la regina di 14 paesi oltre quelli che formano il Regno Unito (nel momento di massimo splendore erano 32). Si tratta perlopiù di piccoli residui dell’ex impero nei Caraibi e nel Pacifico meridionale.
L’addio della Regina apre un interrogativo considerando che il Regno Unito degli ultimi decenni non ha mai smesso di rimpicciolirsi e rischia ora un’ennesima amputazione: quale sarà l’influenza della monarchia dopo la sua scomparsa? Un fatto è sicuro. Con la morte di Elisabetta II non si volta solo la pagina coloniale, ma anche quella postcoloniale.
È stata Regina di un impero scomparso e di un Regno Unito che fatica a trovare il suo posto nel mondo, come probabilmente dimostra la Brexit. Ma quello che più conta per la maggior parte dei britannici è il fatto di esser rimasti orfani di una donna indubbiamente forte, coerente e fedele. Per 70 lunghi anni.