La Finlandia chiederà di entrare nella Nato. La notizia era già emersa nei giorni scorsi ma ora arriva l’annuncio formale comunicato in una conferenza stampa dal presidente finlandese Sauli Niinisto, insieme alla premier Sanna Marin. “Abbiamo raggiunto oggi (15 maggio, ndr) un’importante decisione”, ha detto Marin. A questo manca solo l’ok del Parlamento.
“È nel nostro interesse che il processo di adesione alla Nato sia il più breve possibile e senza intoppi” ha aggiunto la premier, spiegando che “non avremmo fatto questa scelta se non avessimo pensato che avrebbe rafforzato la nostra sicurezza nazionale. La minaccia nucleare è molto seria ma penso che essere all'interno della Nato ci darà sicurezza perché anche la Nato ha armi nucleari e ci sarebbe una risposta se la Russia le usasse, quindi questa decisione ci rafforza, non ci indebolisce”.
Anche Stoccolma ha fatto un passo avanti verso l’Alleanza atlantica. Il Partito socialdemocratico al potere in Svezia ha dichiarato di essere favorevole all’adesione alla Nato, uno storico mutamento di posizione che apre la strada alla candidatura ufficiale.
C’è poi l’incognita elvetica. Rientrata da poco dagli Usa, la ministra della Difesa svizzera, Viola Amherd, ha escluso, a breve, la possibilità che la Confederazione aderisca all’Alleanza atlantica. Ipotesi circolata nelle scorse settimane, dopo la richiesta degli altri due Stati neutrali Svezia e Finlandia. Ma l’esponente svizzera a Washington ha dichiarato: “La guerra in Ucraina dimostra che la Svizzera deve rafforzare la sua cooperazione internazionale, anche con gli Stati Uniti”. Per ora Berna si dedicherà a esercitazioni congiunte e maggiori investimenti negli armamenti. Ma nel paese qualcosa è mutato nell’interpretazione della neutralità elvetica.