Taiwan: “Dobbiamo prepararci a una possibile guerra con la Cina”

Sullo sfondo dello scontro con Pechino emerge il crescente ruolo economico di Taiwan a livello globale

Taiwan: “Dobbiamo prepararci a una possibile guerra con la Cina”

“Taiwan deve prepararsi a un possibile conflitto armato con la Cina”. È quanto spiegato dal ministro degli Esteri taiwanese, Joseph Wu, citando la crescente intimidazione militare di Pechino sull’isola.

L’avviso giunge una settimana dopo l’invio da parte dell’esercito cinese di una flotta di 28 aerei da guerra per un’esercitazione attorno all’isola al fine di mirare a  un controllo più rigido sullo Stretto di Taiwan e inviare un “segnale forte ai secessionisti e ai loro sostenitori occidentali”.

“Non possiamo correre rischi, dobbiamo essere preparati - ha detto Wu -. Quando il governo cinese dice che non rinuncerà all’uso della forza e conduce esercitazioni militari intorno a Taiwan, preferiamo credere che faccia sul serio”-

In carica dal 2018, Wu è stato accusato dal governo cinese Pechino a maggio di essere un “separatista irriducibile”, in seguito ad alcune dichiarazioni rilasciate in occasione di una conferenza stampa secondo cui Taiwan combatterebbe “fino all’ultimo giorno” se fosse attaccata dalla Cina.

Focus L’economia di Taiwan

Il paese, nella regione asiatica, con le migliori performance nel 2020 è stato Taiwan, il territorio controverso che la Cina vede come il suo, che ha visto il Pil espandersi del 3,11%. L’isola, che è stata ampiamente elogiata per la gestione della crisi sanitaria, ha anche beneficiato della domanda dei suoi prodotti tecnologici.

Il settore dei semiconduttori a Taiwan è cresciuto del 22,1% a fronte del 5,6% della Corea del Sud. La pandemia ha scatenato importanti interruzioni della catena di approvvigionamento e della logistica in tutto il mondo, che inizialmente hanno rallentato drasticamente il commercio globale. Ma poi l’industria dei semiconduttori di Taiwan, che fornisce i microchip che vengono utilizzati in numerosi prodotti (computer, smartphone, veicoli elettrici), si è ripresa. Nonostante la pandemia, le esportazioni di Taiwan sono infatti aumentate nel 2020 del 4,9%.

Le forti capacità produttive di Taiwan hanno consentito al paese di dominare il mercato globale dei microchip nonostante la forte concorrenza di Corea del Sud, Giappone, Cina, Stati Uniti e India. L’anno scorso la produzione di semiconduttori ha toccato nell’isola i 115 miliardi di dollari.

E anche nel 2021 Taiwan continuerà a beneficiare del grave deficit globale di chip che nelle settimane scorse ha costretto alcuni colossi automobilistici a chiudere temporaneamente la produzione.

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