Un dialogo costruttivo tra Italia, Europa e Stati Uniti può evitare tensioni “controproducenti”, a beneficio di tutte le parti. Così la premier Giorgia Meloni, nelle battute con il presidente Joe Biden prima dell’inizio del bilaterale alla Casa Bianca. Il colloquio tra i due è durato poco più di un’ora.
“Dobbiamo adottare un approccio equo nei confronti di quei Paesi che hanno perso la fiducia nei confronti dell’Occidente, poiché sentono di essere stati sfruttati a causa della ricchezza di risorse naturali nei lori territori”, ha detto Meloni, sottolineando la necessità di nuove modalità nei confronti dell’Africa, dove l’Italia e i Paesi occidentali possono “giocare un ruolo cruciale”. Peccato che a Pechino, Mosca e Istanbul abbiano la stessa idea.
Riferendosi all’asse Roma-Washington - ha poi sottolineato la presidente del Consiglio - “le nostre relazioni sono storicamente forti, superano i governi e restano solide indipendentemente dal colore politico”.
Tra gli altri temi affrontati dai due leader in circa un’ora di colloquio, l’Ucraina e il sostegno alla resistenza di Kiev contro l’aggressione russa; l’interscambio economico (che nel 2022 si è attestato a circa 100 miliardi di dollari); infine il rapporto con la Cina, che Meloni introduce tra le righe quando fa riferimento “alla concorrenza di altre nazioni che non rispettano i nostri standard in termini di tutela dei lavoratori, sicurezza, tutela dell’ambiente, minano le nostre aziende”. Se si adottasse lo stesso metro nei rapporti con tutti gli Stati, sarebbe tuttavia difficile riuscire a coltivare rapporti costruttivi ad esempio con Saied, al-Sisi o Erdogan.
Sullo sfondo resta la grande domanda sulla Via della Seta. Meloni nega che “l’approccio degli Stati Uniti sia quello di pretendere qualcosa dall’Italia”. Biden si aspetta che Meloni dica addio al Memorandum di intese economiche siglato con Pechino nel 2019 da Giuseppe Conte.
Palazzo Chigi lo farà, probabilmente, non ora, ma entro dicembre, quando l’Italia dovrà dare una risposta. Nel frattempo, la premier conferma di aver accettato l’invito di Xi Jinping e volerà in Cina. Sarebbe stato un enorme sgarbo diplomatico dare l’annuncio di non voler rinnovare l’intesa con Pechino. Il mercato cinese, anche per l’Italia, è più importante di quanto Biden voglia far credere, tirando dalla sua parte l’Europa per la giacchetta.