Una premier “sotto tiro” mentre l’economia “vacilla”. È la sintesi sulla situazione italiana firmata dal Financial Times (FT). Secondo il quotidiano britannico, “i dati mostrano che la ripresa economica post-Covid ha perso molto più del previsto”.
“Nel secondo trimestre del 2023 l’economia italiana si è ridotta dello 0,3 per cento, molto peggio rispetto allo zero ipotizzato da molti analisti”. Nel frattempo, l’Eurozona complessivamente ha registrato un’espansione dello 0,3 per cento. La sfida, dunque, secondo il Financial Times, è quella di “mantenere la crescita e rendere più sostenibile l’elevato debito pubblico italiano”.
Tra i vari fattori che preoccupano, ci sono anche gli investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. E su questo la testata britannica boccia l’Italia: “Sono stati portati avanti molto più lentamente del previsto”, è il verdetto.
Al netto di ciò, l’articolo punta il dito contro la “debolezza del settore manifatturiero”, dovuta, tra le altre cose , alle “condizioni specifiche dell’Italia, in particolare la decisione del governo Meloni di frenare il controverso ‘Superbonus’”. Una strumento che “ha alimentato un frenetico boom edilizio post-pandemico”. Dopo lo stop della misura sostenuta dal M5s, “l’attività edilizia italiana a maggio è scesa del 3,8 per cento rispetto al dato del primo trimestre”.
Indipendentemente dal fatto di essere a favore o meno del ‘Superbonus 110 per cento’, il governo sta sottovalutando l’impatto sul Pil della norma ideata dal M5S? Già nei mesi scorsi, ‘quoted business’ aveva messo in guardia l’esecutivo, evidenziando che il combinato disposto di Superbonus e Pnrr potrebbe valere circa l’1 per cento del Pil. Ovvero quasi tutta la crescita economica dell’Italia su base annuale.