L’Italia è tornata ad essere un Paese di emigrazione

Aumentano gli espatriati. Nel 2040 solo una coppia su quattro avrà figli. Il 34,5% della popolazione sarà composta da anziani, spesso soli. È il quadro disegnato dal rapporto Censis

Lo Stivale è tornato ad essere un Paese di emigrazione

Nel 2050 l’Italia avrà perso complessivamente 4,5 milioni di residenti, come se le due più grandi città, Roma e Milano, scomparissero. È quanto emerge dal 57esimo rapporto del Censis.

La flessione demografica sarà il risultato di una diminuzione di 9,1 milioni di persone con meno di 65 anni e di un contestuale aumento di 4,6 milioni di persone over 65.

Gli anziani rappresentano oggi il 24,1 per cento della popolazione complessiva e nel 2050 saranno 4,6 milioni in più: raggiungeranno un peso del 34,5 per cento sul totale della popolazione.

A ciò si aggiunga che gli italiani stabilitisi all’estero sono aumentati del 36,7 per cento negli ultimi dieci anni, ossia quasi 1,6 milioni in più. A caratterizzare i flussi più recenti è l’aumento significativo della componente giovanile, sempre secondo quanto emerge dal rapporto del Censis presentato oggi a Roma.

Nello studio si evidenzia che nell’ultimo anno gli espatriati sono stati circa 82mila, di cui il 44 per cento tra 18 e 34 anni. Anche il peso dei laureati sugli expat 25-34enni è aumentato significativamente, passando dal 33,3 per cento del 2018 al 45,7 del 2021. 

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