Si temeva potesse avvenire a fine ottobre, invece sono stati anticipati i tempi. L’agenzia Moody’s taglia il rating dell’Italia a Baa3 da Baa2 con outlook stabile. La decisione è legata a un "cambio concreto della strategia di bilancio, con un deficit significativamente più elevato rispetto alle attese". Lo afferma l’agenzia in una nota, che evidenzia la "mancanza di una coerente agenda di riforme per la crescita" e questo "implica" il prosieguo di un "Pil debole nel medio termine".
Secondo Moody's, i piani del governo non rappresentano un "coerente programma di riforme". Ciò può spingere "la mediocre performance della crescita su base sostenuta". Tuttavia, le possibilità di un’uscita dell’Italia dall’euro sono al momento giudicate "molto basse", ma potrebbero aumentare "se le tensioni fra il governo italiano e le autorità europee" sulla manovra e sugli impegni sui vincoli bilancio "dovessero subire una ulteriore escalation".
Le stime del governo italiano sulla crescita sono definite "ottimistiche". Il debito pubblico italiano si stabilizzerà in rapporto al Pil intorno all’attuale 130% nei prossimi anni piuttosto che iniziare la fase discendente come, invece, era atteso. A ciò si aggiunga che il trend del debito pubblico è soggetto alla debolezza delle prospettive economiche che potrebbe alla fine comportare un ulteriore aumento del debito stesso.
Il governo giallo-verde risponderà alla lettera di richiamo dell'Ue entro i tempi previsti, ovvero entro mezzogiorno di lunedì 22 ottobre. Poi, la Commissione europea esprimerà il giorno successivo un parere sulla manovra dell'Italia.