Il limite ai pagamenti in contanti passa da 2.000 a 1.000 euro. Previste dure sanzioni

Le nuove regole a partire dal primo gennaio. Ma c’è un’eccezione

Il limite ai pagamenti in contanti scende a 1.000 euro. Previste sanzioni

Dal 1° gennaio 2022 scatterà in Italia una nuova misura: non sarà più possibile pagare una cifra superiore a mille euro in contanti (ora il limite è fissato a duemila). È quanto introdotto dal decreto Fiscale e collegato alla Legge di Bilancio 2020.

La scelta fatta dal governo è per bloccare e limitare l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro. Quindi, la somma massima in denaro che si potrà pagare è di 999,99 euro ed è valida sia per i pagamenti verso le aziende che per quelli destinati ad altre persone (come ad esempio: i compensi tra professionisti e le donazioni a figli o parenti).

Se l’importo sarà superiore al tetto, dovranno essere necessariamente utilizzati mezzi tracciabili, come bonifici bancari o postali, assegni, carte di credito o di debito, carte prepagate e bancomat.

La banca potrà richiedere al proprio cliente di spiegare un’operazione che superi il limite consentito: in base alla risposta di quest’ultimo, sarà l’istituto di credito a decidere se segnalare o meno l’operazione all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d’Italia.

La nuova soglia a mille euro non sarà valida per le negoziazioni a pronti di mezzi di pagamento in valuta: in questo caso il tetto dei contanti rimane quello fissato a tremila euro.

Cosa accade a chi supera inavvertitamente il nuovo limite? Il legislatore ha previsto due possibilità. Nel primo caso ci sarà una segnalazione all’Agenzia delle Entrate con il pericolo di finire sotto l’occhio del Fisco per i controlli antiriciclaggio.

Nel secondo caso, invece, si avrà una sanzione amministrativa pari al limite fissato per i pagamenti in contanti, quindi 2 mila euro fino al 31 dicembre 2021 e mille euro dal 1° gennaio 2022 crescendo, poi, in base all’effettivo versamento dei contanti. Ancora più salate le multe per i professionisti: si va da un minimo di 3 mila a un massimo di 15 mila euro.

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