Il Lussemburgo, un piccolo paese da 600 mila abitanti, accoglie investimenti diretti dall'estero per 4 mila miliardi di dollari. La performance è notevole: come gli Stati Uniti e meglio della Cina. Si tratta di investimenti in attività reali (aziende, capannoni, macchinari, assunzione di personale). Ma, secondo, l’Fmi quei 4 mila mld sono in realtà "investimenti fantasma".
Il 40% degli investimenti dall'estero (circa 15 mila mld) sono infatti finzioni ad uso del fisco: fusioni mirate o "shell companies", società create come scatole vuote (prive di qualsiasi attività economica) in cui parcheggiare gli utili.
Il che ci riporta al cuore dell’Europa. Metà degli investimenti fantasma mondiali sono una esclusiva del fisco compiacente di Lussemburgo e Paesi Bassi. Il resto si ripartisce fra Irlanda, Malta, Svizzera, Hong Kong, Singapore, le isole della Manica, Isole Vergini, Bermuda e Cayman.