Secondo un’indagine dell'Associated Press, le tre maggiori aziende produttrici di computer del mondo (Lenovo, HP e Del) hanno dichiarato una carenza di quasi 5 milioni di portatili, in alcuni casi aggravata dalle sanzioni dell’amministrazione Trump sui fornitori cinesi.
Presidi e insegnanti temono che a farne le spese saranno soprattutto gli studenti con minori possibilità economiche. Emblematico il caso del distretto scolastico di Morongo (California), dove tutti gli 8.000 studenti vivono in condizioni di disagio e la maggior parte ha bisogno di computer per le lezioni online e dove l’ordine per 5.000 Chromebook Lenovo fatto a luglio è stato sospeso “da un’agenzia governativa a causa di un componente cinese che non è consentito utilizzare negli Stati Uniti”.
L’ordine è dunque passato a HP che aveva garantito che sarebbero arrivati in tempo per il primo giorno di scuola, il 26 agosto, ma la data di consegna è poi slittata a settembre e infine a ottobre.
I ritardi sono iniziati in primavera e si sono intensificati a causa dell’elevata domanda e delle interruzioni delle catene di approvvigionamento. Poi è arrivato l’annuncio dell’amministrazione Trump del 20 luglio e le sanzioni del Dipartimento del Commercio contro 11 società cinesi, tra le quali Lenovo, che ha determinato la paralisi delle consegne.