Nel mondo ogni minuto 11 persone rischiano di morire di fame, quasi il doppio delle vittime provocate dal Covid 19 che uccide 7 persone al minuto. È l’allarme lanciato da Oxfam con il rapporto ‘Il virus della fame si moltiplica’, che fotografa le cause e le dinamiche dell’aumento esponenziale della fame globale dall’inizio della pandemia: 155 milioni di persone in questo momento sono colpite da insicurezza alimentare o denutrizione, ossia 20 milioni in più rispetto all’anno scorso.
La guerra resta la prima causa della fame: 2 persone su 3 - quasi 100 milioni in 23 paesi - vivono infatti in aree di conflitto. Oltre mezzo milione di persone in più nell’ultimo anno si trovano sull’orlo della carestia: un numero sei volte superiore rispetto a 12 mesi fa. All’impatto dei conflitti in corso si aggiungono la crisi economica e il progressivo peggioramento dell’emergenza climatica. Il vertiginoso aumento della disoccupazione globale e le prolungate interruzioni nel ciclo della produzione alimentare - che in molti paesi si sono verificate nel corso del 2020 e dall’inizio dell’anno - hanno causato un aumento del 40% dei prezzi globali, il più alto degli ultimi 10 anni.
“Siamo di fronte alla tempesta perfetta in cui guerre, pandemia e caos climatico stringono popolazioni inermi in una morsa che non lascia via di scampo. – ha detto Francesco Petrelli, policy advisor per la sicurezza alimentare di Oxfam Italia –. In molte aree attraversate da sanguinosi conflitti si continua ad usare la mancanza di cibo come un’arma, lasciando le persone senza acqua o beni di prima necessità e impedendo l’arrivo degli aiuti umanitari alle comunità più colpite.”
Nonostante la pandemia, la spesa militare globale è aumentata di 51 miliardi di dollari, una cifra sei volte e mezzo superiore al totale dei finanziamenti richiesti dalle Nazioni Unite per fronteggiare la crescita della fame a livello mondiale. I conflitti in corso hanno inoltre portato alla cifra record di 48 milioni gli sfollati interni a fine 2020.
La pandemia ha anche aggravato enormemente le disuguaglianze: la ricchezza dei 10 uomini più facoltosi del pianeta l’anno scorso è aumentata di 413 miliardi, ossia 11 volte quanto le Nazioni Unite stimano basterebbe per finanziare l’intera risposta umanitaria globale. E l’emergenza alimentare oramai riguarda anche paesi a medio reddito, come Brasile e India, dove il virus non dà tregua.