Ambiente, idrogeno e ricerca: il piano di Macron

Il governo francese presenta un nuovo pacchetto di misure: 100 miliardi di investimenti di cui 30 dedicati alla ‘rivoluzione verde’. Molti dei progetti (alcuni in comune con la Germania) saranno finanziati con il Recovery Fund

Ambiente, idrogeno e ricerca: il piano di Macron

“Preparare la Francia del 2030”. È con questo obiettivo che Emmanuel Macron ha riassunto la filosofia del piano di rilancio di 100 miliardi di euro per affrontare la crisi economica provocata dalla pandemia. Il governo punta su una rivoluzione verde: 30 miliardi saranno dedicati all’efficientamento energetico ma anche alla ricerca e all’innovazione, a cominciare dalla produzione di batterie elettriche. Parigi vuole usare la risposta alla crisi per rafforzare la sua competitività nei settori più innovativi, dall’intelligenza artificiale al computer quantistico alle biotecnologie.

Molti progetti saranno finanziati dal Recovery Fund, spesso in comune con la Germania, come quello sulle batterie elettriche con una fabbrica che dovrebbe essere lanciata nella regione Charente a guida della casa automobilistica Psa. Una parte importante del piano di rilancio francese riguarda anche lo sviluppo della produzione di idrogeno, un filone nelle energie rinnovabili su cui la Germania è già avanti.

Altra priorità del governo è favorire la “rilocalizzazione” della produzione in alcuni settori strategici, a cominciare dal settore farmaceutico. Visto che l’80% per cento dei principi attivi oggi viene importato dall’Asia, per favorire il ritorno in patria di alcune imprese il governo si è impegnato ad abbassare le tasse di 20 miliardi nei prossimi due anni.

Dopo aver visto il Pil ridursi di oltre il 5% nel primo trimestre e poi del 13,8% nel secondo trimestre, la Francia è entrata in recessione. Il governo ha già mobilitato 460 miliardi di euro, di cui 300 mld in prestiti garantiti e oltre 28,5 mld per finanziare la cassa integrazione, prorogata nei settori più colpiti come la ristorazione fino alla fine del 2020.

Il piano rischia di deludere sindacati e chi sperava in un sostegno diretto ai francesi più in difficoltà, con un tasso di disoccupazione previsto oltre il 10%. Il governo difende invece l’idea di sostenere imprese e investimenti. Il ministro dell’Economia Bruno Le Maire ha spiegato di non credere in misure di stimolo tout court, come abbassamento dell’Iva fatto in Germania o l’aumento sussidi o di altre leve per aumentare il reddito. “Il miglior modo per sostenere i consumi è difendere il lavoro”, ha spiegato Le Maire.

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