Trenta miliardi per il futuro industriale della Francia del 2030. Emmanuel Macron ha presentato un nuovo piano quinquennale di investimenti, dopo le misure di emergenza varate nel marzo 2020 e il piano di rilancio da cento miliardi di euro approvato un anno fa.
“Dobbiamo aumentare la capacità dell’economia francese di crescere attraverso l’innovazione” ha spiegato il capo di Stato illustrando ‘France 2030’ che punta su filiere industriali strategiche.
Un progetto ambizioso basato su 10 sfide (dal cambiamento climatico all’invecchiamento demografico, dalla digitalizzazione e robotizzazione dell’industria al potenziamento del settore sanitario, dalle diseguaglianze socio-economiche a un’alimentazione sana, sostenibile e tracciabile).
In concreto, quattro miliardi sono destinati alla mobilità ‘green’ e sei per la produzione di componenti chiave per affrontare la penuria di chip. Ma la prima grande sfida resta quella climatica e ambientale. Serve – spiega Macron - un “cambiamento profondo nei modi di produrre l’energia, di fare industria, di spostarsi, di consumare e di alimentarsi”, che porti a “produrre meglio e di più”, in risposta ad un triplo deficit: “Un deficit di crescita potenziale, un deficit pubblico e del commercio estero, che si alimenta da decenni”.
Per vincere le sfide, l’inquilino dell’Eliseo ha chiarito che il paese punterà sulla costruzione di reattori nucleari di piccole dimensioni innovanti e sicuri (SMR, small modular reacteurs). Un settore – aggiunge - che impiega 200 mila francesi e fa del Paese “uno di quelli che in Europa emettono meno CO2 per l’elettricità prodotta”. Allo stesso tempo, Macron punta a far diventare il proprio paese il leader dell’idrogeno verde entro il 2030 e a decarbonizzare l’industria.