La pandemia ha spazzato via cinque anni di crescita in Africa. Secondo un rapporto illustrato al Bloomberg New Economy Forum, il Covid-19 ha fatto precipitare nella povertà estrema circa 30 milioni di persone nella zona sub-sahariana.
Lo studio (‘Long Covid: Jobs, Price and Growth in the Enduring Pandemic’) avverte che, anche se le economie africane guadagnano terreno mentre si stanno riprendendo, questo elemento non consentirà loro di raggiungere l’obiettivo di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite sull’eliminazione della povertà in Africa entro il 2030, un obiettivo che era già lontano dall’essere raggiunto prima della pandemia.
Le previsioni dei capi economisti della Bloomberg suggeriscono che il continente avrà ancora 500 milioni di persone dipendenti dall’economia di sussistenza nel 2030. “È 25 milioni in più rispetto alle nostre proiezioni pre-pandemia”, scrivono gli autori del rapporto, che gli impatti di tali proiezioni richiederanno uno sforzo straordinario da parte della comunità internazionale, considerate le risorse limitate della regione.
Gli esperti pensano che la Cina, oggi principale partner economico della regione, con i suoi legami più forti attraverso l’iniziativa ‘Belt and Road’, sarà determinante. “Più commercio e investimenti promettono di accelerare la crescita, ma il finanziamento rischia di gravare la regione di debiti insostenibili”, si legge.
Prima della crisi del Covid, la crescita economica in Africa è stata ampia, con la maggior parte dei Paesi con livelli di Pil pro capite significativamente più alti nel 2015 rispetto al 2000, un miglioramento medio del 40%. I conflitti si erano placati, permettendo migliori politiche economiche e una maggiore stabilità macroeconomica. Dal 2016, tuttavia, la crescita ha vacillato, riflettendo diversi fattori: crescita globale in calo, prezzi delle materie prime in calo e in aumento protezionismo per smorzare le esportazioni.
È poi arrivata la mazzata della pandemia. Nel 2020, l’Africa subsahariana è precipitata nella sua prima recessione in più di 25 anni, cancellando almeno cinque anni di progressi nella lotta alla povertà. Quel terreno perduto, secondo le previsioni del rapporto, non sarà recuperato fino al 2024. E il continente avrà ancora 500 milioni di persone che vivranno di sussistenza nel 2030.