La Banca centrale argentina ha alzato il tasso d’interesse di riferimento dal 118 per cento al 145.
Il Paese si trova a fronteggiare un’inflazione fuori controllo che a settembre era al 138 per cento (+12,7 per cento rispetto al mese precedente) nonché a una valuta in caduta libera, con il cambio parallelo che per la prima volta ha visto il peso scivolare oltre quota 1.000 sul dollaro.
L’Argentina non vedeva un’inflazione così elevata da circa trent’anni. Con il triste risultato che 2 argentini su 5 vivono oggi al di sotto della soglia di povertà a causa dell’iper-inflazione.
Secondo i dati ufficiali, in particolare, l’indice di povertà aumenta notevolmente tra le fasce di età più giovani. In Argentina sono poveri il 56,2 per cento dei bambini tra 0 e 14 anni e il 46,8 per cento dei giovani tra i 15 e i 29 anni.