Dopo Giappone e Italia anche in Corea del Sud inizia il declino demografico

Nel 2020, per la prima volta, il numero dei cittadini è sceso di 20.838 unità

Inizia il declino demografico
Il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in

La Corea del Sud ha il tasso di fecondità più basso dei Paesi sviluppati, 0,92 figli in media per ogni donna. Nel 2020, per la prima volta, il numero dei cittadini sudcoreani è sceso di 20.838 unità.

Il paese asiatico raggiunge così il club dei Paesi la cui popolazione si sta restringendo, come il Giappone (dal 2011) e l’Italia (da 5 anni). I demografi calcolano che di questo passo, entro 50 anni, la popolazione sudcoreana potrebbe scendere dagli attuali 52 milioni a 39 milioni di persone (e il 45% di queste ultime sarebbe sopra i 64 anni).

Una bomba demografica che farebbe saltare l’equilibrio tra le generazioni, mettendo a rischio il sistema economico e sociale. Per tamponare la caduta, il presidente Moon Jae-in ha annunciato nelle scorse settimane l’introduzione di un assegno maternità di circa 750 euro e di un contributo mensile per tutti i neonati fino al compimento del primo anno di vita. Queste misure, tuttavia, appaiono insufficienti a invertire un trend di denatalità che ha profonde ragioni economiche e sociali.

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