Le tigri asiatiche alla ricerca di un nuovo modello di sviluppo

Il protezionismo crescente e la tendenza verso politiche monetarie più restrittive nei paesi occidentali suggerisce le economie asiatiche a puntare sul settore dei servizi e sullo svlilppo del commercio macroregionale

Le tigri asiatiche alla ricerca di un nuovo modello di sviluppo

È in atto un rallentamento della crescita nelle economie asiatiche. Che stanno ora pensando di puntare su un modello di sviluppo orientato ad una maggiore integrazione regionale e più esplicitamente verso il settore dei servizi.

Pil in diminuzione

Il buon andamento dei consumi e la ripresa economica negli Usa e in Europa hanno aiutato la macroregione asiatica a confermarsi un importante motore dell'economia globale. Ma la Banca mondiale si aspetta che i paesi dell'Asia orientale e del Pacifico crescano a un tasso annuo del 6,3% quest’anno e del 6,1% e 6% i due anni successivi.

Fattore Cina

Gran parte della riduzione è ascrivibile alla Cina che entra nella "nuova normalità" di una crescita più lenta, ma di qualità. E se la seconda economia al mondo starnutisce, tutta la macroregione prende il raffreddore. Tuttavia, anche escludendo la Cina, il rallentamento del Pil nell'area è confermato.

Dazi, politiche monetarie restrittive e calo demografico

Incombono altri due fattori. Il crescente protezionismo e una politica monetaria meno espansiva da parte delle banche centrali. E, in più, quella asiatica è una popolazione che sta invecchiando rapidamente. Il Giappone vedrà i suoi 127 milioni di abitanti ridursi di un terzo entro il 2060 e il 38% avrà più di 65 anni. E, un po’ a sorpresa, il problema riguarda anche paesi emergenti come Thailandia e Vietnam.

Deindustrializzazione prematura

L'industrializzazione, inoltre, si è arrestata in alcuni paesi asiatici che stanno vivendo quella che Dani Rodrik, professore della Harvard University, definisce "deindustrializzazione prematura". Anche se alcune economie sono riuscite a sviluppare una buona base produttiva, non generano più una quantità rilevante di occupati, a causa delle tecnologie a basso costo che consentono di risparmiare lavoro.

Verso un nuovo modello

Per l'Asia non resta che cercare un nuovo modello di sviluppo, diverso dalla tradizionale crescita guidata dall’industria e puntare sui servizi. Passare da un modello meno globale e più regionale sarà l’altra chiave di volta. Anzi, la trasformazione è già in atto visto che gli scambi intraregionali e gli investimenti esteri diretti sono saliti dal 55,9% rilevato nel periodo 2010-2015 al 57,3% del 2016, secondo l'Asian Development Bank.

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