“Nonostante il rallentamento della crescita del Pil, è troppo presto per temere una possibile recessione negli Stati Uniti”. A sostenerlo è l’ex presidente della Federal Reserve Alan Greenspan.
Le aziende stanno riducendo il proprio indebitamento, e il credito non è più tornato ai livelli precedenti alla Grande recessione (del 2008), secondo Greenspan.
“L’economia si è indebolita, ma ci troviamo ancora in un periodo di deleveraging. Nessuna recessione, perlomeno nell’ultimo mezzo secolo, ha avuto inizio dopo un periodo di deleveraging”, ha detto l’ex capo della Fed. Il dato mostra che le aziende continuano a realizzare investimenti a lungo termine, malgrado i diversi avvertimenti su una possibile recessione e le continue tensioni sul fronte commerciale.
Greenspan ha tuttavia sottolineato la sua preoccupazione per il rallentamento della crescita. Il Pil nel terzo trimestre è salito dell’1,9% (al di sopra della stima degli analisti pari all’1,6%), ma l’incremento è stato più lento che nei due trimestri precedenti.
“Sono cauto sull’outlook a lungo termine – ha spiegato Greenspan - e attualmente stiamo operando con un tasso di crescita reale su base annuale inferiore al 2%, ma ciononostante non sembriamo destinati a entrare in recessione, malgrado la crescita economica abbia subito un rallentamento significativo”.